FT, tietokirjailija Liisa Väisänen luennollamme.

Nazione degli inventori

La dott.ssa Liisa Väisänen, autrice e ricercatrice ha chiamato l’Italia la nazione dei geni illustrando con esempi invenzioni italiani e l’epoca dell’ognuna invenzione. Il ciclo delle sue conferenze su dieci cose sull’Italia fa parte del nostro programma da diversi anni.

Gli italiani sono veramente inventivi poiché il genoma dei popoli italici ha subito durante i secoli la forte influenza dei moltissimi popoli traversando la penisola ed anche quelli che si sono stabiliti lì.

Ci sono grandi quantità delle invenzioni per esempio quelle di Leonardo da Vinci, la dott.ssa Väisänen ha parlato degli invenzioni che influiscono ancora sulla nostra vita.

Prima ha menzionato il libro rilegato che hanno cominciato fare nel monastero di Bobbio nel VI secolo. Da secoli hanno fatto i libri copiando in forma di rotoli, ma il libro rilegato era più semplice da usare.

Gli occhiali, particolarmente gli occhiali di lettura sono stati adottati nel XII secolo. La fabbricazione delle lenti ha cominciato a Venezia, famosa per la sua arte della soffiatura ma avevano bisogno dell’autorizzazione.

Naturalmente sono stati contrari alla nuova invenzione pensando se si può riparare l’atto del Creatore.

Altre invenzioni menzionate erano la tela di jeans, originalmente la tela genovese per velieri, il brevetto e il diritto di brevetto, il partito politico lanciato da abate Girolamo Savonarola, l’adozione del metodo scientifico, la batteria elettronica, il telefono, la plastica ed il computer.

Ci viene in mente prima che Graham Bell è l’inventore del telefono, a cui hanno intestato il brevetto del telefono perché Antonio Meucci non ha potuto disimpegnare il brevetto. Infatti Graham Bell ha rubato l’invenzione del suo collega. Il Congresso degli Stati Uniti ha riconosciuto a Meucci l’invenzione del telefono nel 2002.

Traduzione Maria Haavisto

 Eliisa Holstikko-Ojanen